
San Martino di Tours, il santo che divide il mantello con i poveri.
Con lui ricordiamo San Luigi Gonzaga, Santa Teresa di Calcutta, San Giuseppe Moscati, San Francesco Caracciolo, San Camillo e molti altri ancora che, pur vivendo epoche diverse e contesti differenti, sono accomunati da un unico bisogno di comunione e trovano “soddisfazioni” nella carità verso gli ultimi e nella preghiera costante.
Essi partono dal desiderio personale ed intimo di incontrare Dio e rifiutano tutto ciò che li allontana da Lui come la mondanità, la ricchezza, il successo professionale, la superficialità.
Essi sperimentano la certezza costante di essere destinatari dell’Amore di Dio che, vissuto con un fiducioso abbandono in Chi ci eleva dalla miseria e dall’indegnità, fa nascere il desiderio profondo ed incessante di parlare della bellezza di essere amati e di portarla nella vita di chi non si sente beneficiario di una gratuità salvifica così bella e così vera.
Questi Santi, sull’esempio di Gesù, “arresi” al miracolo della vita divina, “trovano” gli occhi di Dio in quelli del prossimo, dell’ultimo, del povero, del malato, del carcerato, del sofferente.
Essi “sentono” lo Sguardo di Dio in perfetti sconosciuti.
Per tutti coloro che donano le loro braccia a chi è più debole, per tutti coloro che donano le loro mani a chi è in difficoltà, per tutti coloro che donano le loro gambe per camminare con chi è solo, per tutti coloro che donano le loro forze per rialzare chi è caduto, per tutti coloro che donano il loro tempo a chi è disperato, noi ti preghiamo.
Padre Santo, che ci insegni la via dell’amore gratuito attraverso la vita del Tuo Unico Figlio morto in croce per noi, fa’ che, seguendo il Suo esempio, possiamo vivere una vita piena e libera dai compromessi.
A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Pellegrini di Speranza – Giubileo 2025”, ed. San Paolo)