Celebriamo Gesù, pane spezzato e vino donato: offerta della Nuova ed Eterna Alleanza.
“Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché Egli venga” è il memoriale di Cristo, la presenza viva di Lui e di tutti coloro che, con Lui, si offrono per la salvezza dei fratelli.
L’Eucarestia, per il cristiano e per la Chiesa, è la Casa in cui si deve tornare ad abitare.
Gesù si alza da tavola, si lega ai fianchi un asciugamano e inizia a lavare i piedi ai discepoli, chiedendo loro di ripetere quel gesto.
Gesù lava i piedi anche a Giuda: il bene è più forte del male.
Dio chiede: “Dov’è Abele, tuo fratello?” e Caino risponde: “Sono forse IO il custode di mio fratello?”.
Nel cenacolo, Gesù avverte: “Uno di voi mi tradirà”, Giuda risponde: “Sono forse IO?”.
Sempre questo IO, che mente, si difende e aggredisce.
A questo IO, Gesù risponde con il NOI della lavanda dei piedi.
Gesù chiede, ad ognuno di noi, una grande azione: l’amore vicendevole.
Gesù chiede una disponibilità sincera.
Gesù chiede di “tendere la mano al povero”.
PICCOLO ESERCIZIO SPIRITUALE – Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue
Tutti siamo salvati dall’Unico; il bene inizia da azioni quotidiane vissute con coraggio e perseveranza.
Il bene richiede la volontà, di chi per primo e a volte da solo, si mette in cammino e inizia la traversata del deserto, luogo di esodo, luogo di passaggio ad una nuova vita.
(dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)