Frammenti – Dal rapporto con le cose di casa … al rapporto con le persone

Pubblicato giorno 8 giugno 2021 - In home page

Le pagine del vangelo ci mostrano che Gesù è molto attento alla quotidianità, che ha condiviso con Maria e Giuseppe. Ama la tavola, i cibi, ammira la bellezza della creazione, osserva i lavori dei campi, conosce le fasi della semina e della mietitura, ha familiarità con le faccende di casa … La sobrietà che ha imparato, gli fa riconoscere il valore della più piccola cosa, che ha bisogno di cura e di rispetto.

Anche noi, come singoli, come famiglie, come società, abbiamo un rapporto quotidiano con tante cose: le stanze della casa, i mobili, gli arredi, i libri, le borse, gli zainetti, gli elettrodomestici, il computer, il tablet, il cellulare… Le cose di casa sono parte integrante della nostra umanità, perché parlano di volti, di affetto, di amicizia, di incontri, di accoglienza, di ospitalità, di fatica, di sacrifici …

Esigono, però, rispetto, altrimenti tagliano, feriscono, pesano, ingombrano, schiacciano, fanno del male.

Noi ci rapportiamo alle cose con disinvoltura, le consideriamo strumenti e attrezzi a completa disposizione nostra. È vero, che le nostre mani “misurano” le cose, ma le cose “misurano“ l’uomo, nel senso che, quando si invecchiano o si rompono, ci interrogano.

Le ripariamo (se ancora possono essere funzionali) o le gettiamo?

Chi si rapporta alle cose che ha, con rispetto e cura, le considera piene di significato e non passa, di getto, a sostituirle con altre. Chi ritiene le cose che possiede di scarso valore o non adeguate, propende per acquistarne di nuove.

La mentalità consumistica in cui siamo immersi ci dice che è più facile e più economico sostituire una cosa non funzionante con una nuova, piuttosto che dedicare tempo e denaro a ripararla o a farla riparare.

Ognuno è libero di fare le sue scelte. Chiediamoci, però, se possiamo dirci sicuri, che la mentalità consumistica, pian piano non arrivi a influenzare anche il modo in cui viviamo i rapporti con le persone.

S.C.