Alle Olimpiadi che si sono appena concluse, l’umanità ha dato calore e colore all’agonismo. L’Italia ha avuto la gioia di 40 medaglie, di cui 10 d’oro. Se non ci fermiamo al bel risultato e andiamo oltre le vittorie ottenute dagli atleti, scopriamo piccoli segni di umanità, che chiedono e meritano attenzione.
A Tokyo 2020 hanno gareggiato e vinto uomini e donne veri, non macchine avveniristiche o calzature sofisticate. Tamberi ha faticato molto a recuperare la forma, dopo l’incidente che l’aveva fermato, con la gamba chiusa nel gesso, che ha portato in Giappone e mostrato con orgoglio. L’atleta ha avuto tenacia, costanza, coraggio, forza di volontà. Il dolore gli ha insegnato a non chiudersi, ma a impegnarsi, a sperare e credere fortemente nel recupero.
“Gimbo” poteva non farlo, ma ha detto che gli è sembrato bello non essere solo sul podio e ha diviso la medaglia d’oro con l’amico-avversario Mutaz Essa Barshim. Guardiamo questo aspetto e non fermiamoci a domandarci, se gli è convenuto….
Un’altra piccola, ma bella espressione di umanità ha come protagonista Marcell Jacobs. Ha detto con forza, che si è sempre sentito accompagnato, circondato, sostenuto dall’affetto dei suoi cari e questo lo ha aiutato molto. Ancora una volta, “insieme” e’ piu’ bello.
Questi piccoli, semplici messaggi di umanità si propongono come “segni” da fermarsi a leggere e da non dimenticare. Chiedono di pensare e di non essere persone superficiali.
S.C.