“Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore” – “Chi spera in te, Signore, non resta deluso”
Silenzio, raccoglimento, vita risorta.
Restituiamo alla festa di Tutti i santi la pienezza del suo significato perché essa abbracci fino ad accendere con tutto il cuore la Memoria dei defunti.
“Io sono la resurrezione e la vita”: i santi che consapevolmente e inconsapevolmente si sono identificati “quaggiù” con l’Unico Vivente aprono la via.
“Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”: tutti coloro che hanno offerto cibo, vestiti, riparo, amicizia ai “più piccoli” hanno donato a Cristo e “abitano” in Cristo.
Ci sono molti più santi di quanti abitualmente noi immaginiamo e di alcuni ne riconosciamo la santità e ci affidiamo alla loro intercessione.
E ce ne sono altri “sconosciuti” la cui bontà disinteressata, la cui forza calma, la cui presenza gioiosa e rassicurante, la cui umile capacità di “servire e creare” ne hanno fatto dei “rammendatori dell’esistenza universale, incessantemente lacerata dalle potenze perverse del nulla”.
La festa di Tutti i santi precede ed illumina la Memoria dei defunti e ci ricorda che Cristo continua incessantemente a vincere la morte.
“Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello”
Ci attende un luogo di pace, di bellezza, di ritrovo, di Eucarestia, di Parola, di santità, di memoria, di Amore condiviso.
A.A. (Fonte: Autori Vari)
