
“Diede loro da mangiare un pane dal cielo”
“Signore, dacci sempre questo pane”
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”
“Posso avere mani callose o sporche, Gesù.
Tu vieni, Pane, e non le guardi.
Posso avere cuore di pietra e aceto nel sangue, Gesù.
Tu vieni, Pane, pensando al cuore di carne che sarà.
Posso avere orecchie impure e indurite, Gesù.
Tu vieni, Pane, portando dolcemente, dentro un silenzio che mi stordisce, le melodie del tuo dono.
Posso essere chiuso o falsamente aperto, Gesù.
Tu vieni, Pane, demolendo, pietra dopo pietra, le mie resistenze.
Posso essere distratto o interessato o formale davanti al tuo amore, Gesù.
Tu vieni, Pane, e rimani stretto in me, ma non mi abbandoni.
Posso essere sfacciato, insincero, irriconoscibile ai tuoi occhi, Gesù.
Tu vieni, Pane, e ti lasci afferrare senza lamenti.
Gesù, pane vero del desiderio!
Ti desidero soltanto per un attimo, poi ti dimentico, penso a ciò che appaga pesantemente la mia vita.
Affamato e vagabondo ti ritrovo.
Sei sempre Tu, Gesù, pane del desiderio.
Mi attrai.
Mi turbi.
Quando l’uragano, il vento impetuoso, il terremoto e il fuoco si sono pacificati, sei sempre Tu a farti trovare, Pane accanto a me.
Voce di un soave silenzio”
(Don Mario Simula)
A.A. (fonte: Autori Vari)