Dalla Parola alla vita – Riflessione per la 33° domenica del Tempo Ordinario: 17 novembre 2024 – LA PREGHIERA DEL POVERO SALE FINO A DIO

Pubblicato giorno 15 novembre 2024 - In home page

VIII GIORNATA MONDIALE DEL POVERO

I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio.

“Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo”  (Evangelii Gaudium, 187)

Dio conosce le sofferenze dei suoi figli perché è un Padre attento e premuroso, si prende cura di poveri, emarginati, sofferenti e dimenticati.

Ognuno di questi “piccoli” porta impresso il Volto del Figlio di Dio e ad ognuno deve giungere la nostra solidarietà.

Abbiamo bisogno di pregare insieme a loro; è una sfida che dobbiamo accogliere ed è un’azione pastorale che va alimentata perché la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale, anche se essi possiedono una speciale apertura alla fede.

Con cuore umile offriamo loro la Sua amicizia, la Sua benedizione, la Sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede.

La Giornata Mondiale dei Poveri è un appuntamento per ogni comunità ecclesiale.

La Giornata Mondiale dei Poveri è un’opportunità pastorale da non sottovalutare perché “provoca” ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri prendendo coscienza della loro presenza.

La Giornata Mondiale dei Poveri è un’occasione propizia per realizzare iniziative che li aiutino concretamente e riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi.

“Io sono soltanto una povera suora che prega. Pregando, Gesù mi mette nel cuore il suo amore e io vado a donarlo a tutti i poveri che incontro sul mio cammino. Pregate anche voi! Pregate, e vi accorgerete dei poveri che avete accanto. Forse nello stesso pianerottolo della vostra abitazione. Forse anche nelle vostre case c’è chi aspetta il vostro amore. Pregate, e gli occhi si apriranno e il cuore si riempirà di amore” Madre Teresa di Calcutta.

Facciamo insieme esperienza di preghiera.

Il silenzio di Dio custodisce una Parola che chiede di essere accolta con fiducia.

Il silenzio del Padre “si spezza” ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato.

In cammino verso l’Anno Santo, il Papa esorta ognuno di noi a “farsi pellegrino di speranza”, ponendo segni tangibili per un futuro migliore e custodendo “piccoli particolari” dell’amore: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, regalare un sorriso, una carezza, una parola di conforto.

Questi gesti non si improvvisano, richiedono una fedeltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera.

In questo tempo, in cui il canto di speranza sembra cedere il posto al frastuono delle armi, al grido di tanti innocenti feriti e al silenzio delle innumerevoli vittime delle guerre, rivolgiamo a Dio la nostra invocazione di pace.

Siamo poveri di pace, tendiamo le mani per accoglierla come dono prezioso e impegniamoci a ricucirla nel quotidiano.

Siamo chiamati ad essere amici dei poveri, seguendo le orme di Gesù che per primo si è fatto solidale con gli ultimi.

 

Santa Madre di Dio,
Maria Santissima,
a te,
che Dio ha guardato per la tua umile povertà,
compiendo cose grandi con la tua obbedienza,
affidiamo la nostra preghiera,
convinti che salirà fino al cielo e sarà ascoltata.

A.A. (Fonte: Messaggio del Santo Padre Francesco,
Roma, San Giovanni in Laterano, 13 giugno 2024,
memoria di Sant’Antonio da Padova, Patrono dei poveri)