Frammenti – A proposito di nuovi santi nel calendario

Pubblicato giorno 26 febbraio 2021 - In home page

Ha suscitato sorpresa, in molti cristiani, la decisione di papa Francesco di iscrivere, nel calendario romano, la memoria facoltativa di :

  • San Gregorio di Narek , il 27 febbraio
  • Santa Ildegarda di Bingen, il 17 settembre
  • San Giovanni di Avila, il 10 maggio
  • Di  aggiungere i fratelli Maria e Lazzaro, alla festa di santa Marta, il 29 luglio.

Ci si è chiesti il perchè dei due distinti decreti. La spiegazione sta nel fatto che “la sapienza di questi uomini e donne, non riguarda soltanto loro, poiché divenendo discepoli della divina sapienza, sono diventati, a loro volta, maestri di sapienza, per l’intera comunità ecclesiale”.

La Chiesa è universale e la chiamata alla santità è per ogni uomo e ogni donna. Moltiplicare i testimoni, non è “affollare” il calendario, ma è dare gloria a Dio e donare speranza a chi è nel cammino della vita. È far capire che, dal battesimo, siamo tutti chiamati a essere santi. “Non dobbiamo essere fotocopie, ma originali, unici” (beato Carlo Acutis), con la ordinarietà della nostra esistenza, perchè Dio ci ama con i nostri difetti e le nostre contraddizioni.

Papa Francesco dice che “la santita’ è il volto più bello della chiesa”(Gaudete et exsultate n. 9),  il dono dello Spirito Santo a ogni persona.

Qualche cenno, sulla vita di questi santi testimoni.

  • Gregorio di Narek (951 -1003), armeno, padre della chiesa, è un monaco, molto attento alla realtà sociale del suo tempo. Abbiamo di lui numerose opere in poesia e in prosa. Un frammento, da una di queste: “Signore, se tu, che sei uomo e Dio, hai accettato di morire per me, non posso pensare, che non perdonerai le mie debolezze di peccatore”.
  • Ildegarda di Bingen (1098 -1179), tedesca, dottore della chiesa, monaca benedettina. È stata badessa, veggente, scienziata, esperta di musica e compositrice, studiosa di anatomia, farmacia, erboristeria, medicina. È stata antesignana, come donna del suo tempo: ha viaggiato molto, ha incontrato i re e l’imperatore. È autrice di molti libri, tra i quali “Il libro delle opere divine”. Innovatrice, chiedeva alle sue monache di indossare, nei giorni di festa, diademi e gioielli, in onore del loro sposo, il Signore Gesù. Il papa ha scelto per la sua memoria il 17 settembre, perché è il giorno della sua nascita al cielo, data che lei stessa aveva preannunciato. Una sua frase: “mi escono dal cuore parole di bellezza”.
  • Giovanni di Avila (1500 -1569), mistico spagnolo, fu consigliere di santa Teresa di Avila e di sant’Ignazio. Abbiamo, di lui, un ricco epistolario, formato da lettere scritte a prelati, discepoli, persone che si rivolgevano a lui, per consigli sul cammino di fede.
  • Maria e Lazzaro, fratelli di Marta, sono gli amici che Gesù incontrava, testimoni di una vita buona, semplice, di famiglia e di paese, ma connotata da ospitalità cordiale e fede sincera, nel riconoscere che Gesù è la risurrezione e la vita. La loro santità, ordinaria, è quella che è chiamata, da papa Francesco, “santità della porta accanto”.

S.C.