Giovedì Santo – Gesù non esclude nessuno

Pubblicato giorno 8 aprile 2020 - In home page

GESÙ NON ESCLUDE NESSUNO – TRASMETTERE L’AMORE RICEVUTO

“… Avendo amato i suoi che erano nel mondo, lì amò fino alla fine…”. Il Corpo donato e il Sangue versato sulla croce sono i segni dell’amore. È il “mistero della fede”. L’amore che Dio ci chiede è lasciarci lavare i piedi da lui. Mosè è stato invitato a togliersi i sandali. Qui è Gesù che ci toglie i sandali per lavarci. Passa davanti a ciascuno di noi, non esclude nessuno, si prostra ai nostri piedi: non vuole obbligarci a guardarlo negli occhi.

Lui ci ama fino all’estremo.
Lui ci ama gratuitamente, graziosamente, con semplicità, con umiltà come noi non sappiamo fare. Come Pietro, ci vergogniamo perché anche a noi è capitato di inciampare alla sua sequela e perfino di alzare il calcagno contro di lui. In noi c’è un po’ di Giuda e avremo anche noi voglia di nasconderci nella notte, soprattutto se la Luce è venuta fin qui e fruga nelle nostre tenebre. Per fortuna sta guardando solo i nostri piedi e i nostri occhi possono sfuggirgli.
L’acqua che ha versato riuscirà a farci piangere?
Noi sognavamo l’amore come fusione tra noi e lui, invece occorre una trasfusione: il suo sangue nel nostro sangue, il suo corpo nel nostro corpo, il suo cuore nel nostro cuore.

Ha amato i suoi fino all’estremo, tutti i suoi. E tutti sono suoi, ognuno in quanto unico.
Egli ha amato una moltitudine di unici.

Dio ha tanto amato gli uomini, da dare loro il suo Unigenito: il Verbo si è fatto fratello; fratello di Abele e anche di Caino, fratello di Isacco e nello stesso tempo di Ismaele, fratello di Giuseppe e degli altri che l’hanno venduto, fratello di Pietro e di Giuda e di entrambi che sono dentro di noi.
Per il Signore è giunta l’ora di imparare quanto costa entrare in fraternità.
Egli era venuto da Dio come Fratello degli uomini all’infinito, trascinando la moltitudine fino all’estremo dell’Unico.

PICCOLO ESERCIZIO PER LA VITA QUOTIDIANA – la lavanda dei piedi

L’invito è vivere il gesto della lavanda dei piedi nelle nostre case ponendo un’attenzione particolare ai nostri familiari: ricordandoci di telefonare, di inviare un saluto, un abbraccio virtuale ai nostri figli, ai nostri genitori, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, agli zii, ai nonni, agli amici, a chi è malato e solo….
Entriamo con discrezione, amore, preghiera e facciamo comunione.

(dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)