Pentecoste – l’Universo nella Trinità

Pubblicato giorno 28 maggio 2020 - In home page

L’UNIVERSO NELLA TRINITÀ – IL FUOCO E IL CARBONE

Tu, amico mio, mi confidavi la tua preghiera: “Non ho nient’altro da offrirti che la mia tristezza, lo sconforto e la solitudine”. Come il carbone diceva al fuoco: “Non ho altro da darti che la pietra che sono, tutta nera e fredda. Cosa ne farai tu che vibri di luce e calore?”. E il fuoco rispose: “Cosa sarei senza combustibile?”.
Cosa sarebbe la misericordia senza la nostra miseria? Offriamoci tutti come combustibile al fuoco dello Spirito, alla fornace dell’amore.

Pasqua: gioia che viene allo scoperto, vita garantita presso il focolare. Gesù soffia sulla brace che è nel cuore di ogni uomo.

Pentecoste: gioia comunicata, vita fecondata, lingue che si sciolgono. Ogni apostolo, abitato da una lingua di fuoco, diventa una torcia vivente.

La nostra missione è comunicare la gioia di Dio, quella del Padre che si svuota nel Figlio per poi tornare, piena della nostra vita, al Padre. Ecco la chiamata, diversa per ciascuno di noi, a sollecitarci verso le estremità del mondo, verso l’estremo del cuore.

Ecco la gioia di una chiesa che si sta svegliando.

La prima mossa da fare è “prendere fuoco”.

Prima viene la gioia da alimentare e da contagiare, viene la lode che si cerca negli accordi in tutte le lingue per diventare quella sinfonia di cuori di cui Dio dice di aver bisogno, per parlare di Lui, per “dire il Suo Verbo”, per testimoniarlo.
È venuto il momento di accordare gli strumenti, di liberare il messaggio della sinfonia che è Padre, Figlio e Spirito; tre note che ne formano una sola. Chiunque cerchi quell’Unica Nota è sulla buona strada.
Il direttore d’orchestra è invisibile come il vento! Basta un soffio per dare il tono, a patto che il flauto si presti.

La musica è la gioia di Cristo, stesso tono per tutti, ognuno il suo!
Questa è la sinfonia che fa addirittura coincidere i contrari: acqua e fuoco, gioia e dolore, chiesa e sinagoga e moschea, ateismo e fede.

Ascoltiamo il cuore di ogni uomo vibrare da fratello, salutiamo come Gesù: “Pace a te! Shalom!”, proviamoci, ricominciamo!
Cantiamo la relazione del Padre con il fratello, nel Figlio; la relazione del Figlio con la moltitudine, nell’Unico Spirito. Seminiamo parole di speranza, parole di fede, parole di perdono, parole di misericordia. Dio crea sempre qualcosa di buono!

La nostra gioia sarà personale, ma alla maniera di Dio: una relazione da persona a persona che ci chiede di “dimenticarci” per far memoria dell’altro. E lo Spirito condivide tra tutti, come un buon pane, Cristo che vive in ognuno.

È di nuovo Pasqua! Come gli apostoli, ecco allora che “gioiamo al vedere il Signore”.

PREGARE IN FAMIGLIA – per chiedere lo Spirito Santo

Vieni Santo Spirito
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce

Spirito Santo,
che riempivi di luce i profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca,
torna a parlarci con accenti di speranza.

Spirito di Dio,
fa’ che i popoli e i cuori dispersi si raccolgano insieme.

Spirito Santo,
fa’ che le lingue e le idee diverse si uniscano a proclamare
la gloria del Tuo Nome.

Spirito di Dio,
fa’ della tua Chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi.

Spirito di Pentecoste
riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Amen

(Dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)