Tra gli altri #10 – La mistica della fraternità (V)

Pubblicato giorno 19 dicembre 2018 - In home page

Mi piace concludere queste riflessioni sulla fraternità ecclesiale richiamando l’attenzione sulla recente Costituzione apostolica di papa Francesco riguardante alcune modifiche apportate al regolamento del Sinodo dei vescovi: Episcopalis communio. L’intento è quello di rendere effettiva la collegialità, facendo del Sinodo un luogo concreto del camminare insieme. La necessità di intervenire attraverso l’articolato del regolamento palesa la risolutezza e determinazione del cammino intrapreso dal papa; il cardinale Baldisseri ha parlato di “una vera e propria rifondazione dell’organismo sinodale”. Speriamo che tanti altri vescovi trovino lo stesso coraggio nell’avviare sostanziali modifiche nelle procedure di consultazione dei fedeli.

Tra le molte novità introdotte, ne sottolineo una soltanto, ma che mi pare essere significativa per una fraternità ecclesiale realmente vissuta. Lo faccio con le parole dello stesso pontefice:

“La storia della Chiesa testimonia ampiamente l’importanza del processo consultivo, per conoscere il parere dei pastori e dei fedeli in ciò che riguarda il bene della Chiesa. È così di grande importanza che, anche nella preparazione delle assemblee sinodali, riceva una speciale attenzione la consultazione di tutte le Chiese particolari. In questa prima fase i vescovi, seguendo le indicazioni della segreteria generale del Sinodo, sottopongono le questioni da trattare nell’assemblea sinodale ai presbiteri, ai diaconi e ai fedeli laici delle loro Chiese, sia singolarmente sia associati, senza trascurare il prezioso apporto che può venire dai consacrati e dalle consacrate. Soprattutto può rivelarsi fondamentale il contributo degli organismi di partecipazione della Chiesa particolare, specialmente il consiglio presbiteriale e il consiglio pastorale, a partire dai quali veramente può cominciare a prendere forma una Chiesa sinodale”. A queste parole della Costituzione apostolica si accompagna, in modo consequenziale, il seguente articolo di regolamentazione: “… In ciascuna Chiesa particolare i vescovi svolgono la consultazione del popolo di Dio avvalendosi degli organismi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere ogni altra modalità che essi giudichino opportuna…”.

Destare nei fedeli laici la gioia di essere Chiesa, è questo il compito urgente dei vescovi. Questo obiettivo può essere perseguito “risvegliando” tante donne e uomini battezzati mediante il tepore di una fraternità che sappia regalare l’esperienza di sentirsi Popolo di Dio e di vivere la corresponsabilità.

FG