TUTTI I SANTI – Uomini e donne delle Beatitudini in incognito

Pubblicato giorno 31 ottobre 2020 - In home page

La chiamata dell’umanità alla salvezza non esclude nessuno. Tutti siamo chiamati ad entrare nell’esperienza dell’Amore di Dio. Dio è di tutti. Dio è per tutti.
Se qualcuno rimanesse fuori dall’avventura dell’annuncio bello del vangelo, la domanda di resa dei conti va rivolta a noi che “abbiamo visto il Signore”. Siamo noi che dobbiamo chiederci come è stata la qualità della nostra vita perchè parli soltanto attraverso l’essere vissuta.

Il testo dell’Apocalisse vuole aiutarci, mettere inquietudine alla nostra tranquillità, smontare le nostre false motivazioni. Siamo noi la generazione che cerca il volto del Signore, se lo smarrisce. Lo si cerca anche quando si è nel dubbio, quando il peccato ci fa allontanare da Lui e ci rende opachi agli occhi dell’umanità; e la Lettera di Giovanni ci assicura che quando saremo col Signore “Lo vedremo così come egli è”.

La santità riguarda tutti. Un operaio in cassa integrazione, un sindacalista giusto che si batte per diritti sacrosanti, una madre che vive il lavoro e il tempo nella sua casa, gli adolescenti ribelli e smarriti, i malati degli ospedali, i carcerati, gli uomini che hanno “messo su casa” sotto i ponti o nei portoni, gli immigrati sballottati tra una cancelleria e l’altra dei nostri Stati Civili…

Non è roba da preti, frati e suore come la stragrande maggioranza delle persone pensa. La santità creduta è santità vissuta; è beatitudine alla maniera di Dio e di Gesù Suo Figlio che l’ha incarnata pienamente e in modo sconcertante.
La beatitudine dei poveri, perché ad essi appartiene il regno dei cieli.

La beatitudine degli afflitti che trovano la consolazione più profonda, quella del cuore, quella di Dio che non tradisce mai.
La beatitudine dei costruttori di pace: ad essi soltanto appartiene la terra anche se i potenti e gli ingordi e mercenari di umanità la spadroneggiano.
La beatitudine dei puri di cuore che vivono quella rettitudine quotidiana inspiegabile, ma che si comprende facilmente se si pensa che la ereditano da Dio e dalla contemplazione del suo volto.
La beatitudine dei perseguitati per causa della giustizia, i veri martiri che costruiscono civiltà e mondi nuovi.
La beatitudine dei miti che non sanno nemmeno cosa sia la violenza, ma patendola iniziano a minarla dalle fondamenta.
La beatitudine di chi ha fame e sete di giustizia, solo essi parteciperanno al banchetto preparato da Dio per i suoi servi fedeli.
La beatitudine dei misericordiosi il cui cuore incendierà di amore il mondo e nella loro grandezza d’animo sperimenteranno l’inesauribile misericordia di Dio.

Questi sono i santi antichi e i santi moderni, quelli del passato, del presente e del futuro. Non c’è bisogno di scovarli chissà in quale angolo recondito e nemmeno cercarli col lanternino come se fossero una rara eccezione. Sono i santi di ogni giorno nascosti ai più, ma non a Dio. Silenziosi, ma più eloquenti di ogni rivoluzione.

PICCOLO ESERCIZIO PER LA VITA QUOTIDIANA

Oggi, io sono colui che vede Dio così come Egli è? Guardando a Lui divento radioso, splendente di bellezza, testimone di una felicità? Questo Volto è la mia eredità?