Fermenti #4 – Una “lettera” pastorale

Pubblicato giorno 20 dicembre 2017 - In home page

Domenica 10 dicembre all’Abbadia di Fiastra, in occasione dei 150 anni di fondazione dell’Azione Cattolica Italiana, è stata consegnata da parte del Vescovo alla storica associazione una “lettera” che possiamo definire “sinodale” per come è stata generata.

Già dall’aprile scorso era giunta in presidenza una bozza di lettera, nella logica di una Chiesa che funziona in maniera sinodale. Era quello che si suole chiamare documento introduttivo che non vuole dire tutte le parole ma solo “vuole” provocare con un annuncio sulle questioni urgenti. Si colloca sempre sulla “tradizione” precedente con uno sguardo attento sull’oggi. Si devono escludere soluzioni troppo facili ma ci si deve confrontare in una fatica di riflessione e di studio in un clima di ascolto dando voce a tutti nella chiesa che racchiude in se stessa non solo il popolo di Dio oggi “presente” ma sono parte integrante della Chiesa anche coloro che ci hanno preceduto da Sant’Agostino, a San Tommaso, a San Giovanni XXIII, san Giovanni Paolo II etc.

La lettera nel suo “percorso” è stata “compilata” a più mani. Arriva poi il momento del discernimento sul messaggio da inviare. La Chiesa non è una democrazia che va avanti a colpi di maggioranza e minoranza fatta di numeri. Credo che prima di entrare nei “contenuti” del documento è necessario sottolineare ancora una volta l’esperienza “sinodale” di questa lette costruita in una profonda comunione tra vari organi associativi e il nostro Pastore assumendosi insieme le responsabilità di una chiesa che vive nel momento presente. Ormai è ammesso da tutti che i cristiani sono minoranza non di piagnoni ma “profetici” nel momento che stiamo vivendo. L’azione cattolica non vive dietro a leaders o idee “forti” ma ognuno con un percorso che ha fatto della propria identità una fraternità associata. Tempo difficile per le forme associative sia laiche che ecclesiali oggi.
Ma di fronte ad un’epoca nuova c’è il rischio di smarrirsi ed allora vorrei prendere in prestito da un filosofo “laico” una sua teoria che mi sembra possa tradurre il sentimento molto diffuso che traduce con questo tema: “Fuga dalla libertà” dove molti rinunciano a questa per consegnarla a qualche leader che ti restituisce sicurezza ma non ti fa crescere nella dimensione della responsabilità e dell’autonomia.

La lettera, firmata dal Vescovo ,dalla Presidenza diocesana e dal Consiglio diocesano sottolinea lo stile di un cammino di fede che offra non tanto verità astratte  quanto una profonda esperienza di fede che abbia la sua espressione “missionaria” ad une esperienza di educazione alla politica, quella con la P maiuscola, come ha indicato Papa Bergoglio nell’incontro con gli aderenti all’Azione Cattolica avvenuto il 30 aprile scorso a Piazza san Pietro. La lettera che pubblichiamo per intera a parte termina con l’invito ad “abitare” i mezzi di comunicazione diocesana come luoghi di ascolto e di comunicazione di parole “vive”.

Luigi Taliani

[cliccando qui potete scaricare il pieghevole con la lettera del Vescovo]