Uniti, nella preghiera – Battesimo del Signore: QUESTI È IL FIGLIO MIO, L’AMATO: ASCOLTATELO!

Pubblicato giorno 7 gennaio 2023 - In home page

“Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui”.

Gesù di Nazareth, il bambino contemplato e adorato che commuove la nostra esistenza, uno sconosciuto che si mischia tra la folla in attesa di essere battezzato, il nostro amore, la sorpresa di Dio, Colui che sceglie il “non senso” e capovolge i nostri criteri di valutazione, una strana presenza, il Dio-con-noi, “il Figlio mio, l’Amato”.

Gesù di Nazareth, il modello vivente della nostra vita e delle nostre comunità spente, la tenerezza che diventa storia in un mondo indurito dentro il nostro cuore di pietra, Colui che scava le nostre tombe per riportarci alla vita, Colui che “ci riabilita” perché il nostro sguardo diventi un bagliore di luce e il nostro passaggio una scia del suo buon profumo.

L’amore unico, mite e senza somiglianze è annunciato per ogni uomo che attraversa la scena del mondo.

Un amore capace di dare dignità agli ultimi, “Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà”, non cerca potere, non spezza i nostri piccoli sforzi di bene, non spegne i tentativi di conversione del nostro cuore.

UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA –  ogni giorno aspettiamo con fiducia l’abbraccio del Padre e del Figlio, l’Amato.

Gesù, arrossisco di vergogna e vorrei nascondermi perché ti ho intravisto in mezzo a tutti noi peccatori. Uno dei tanti. Dimesso. Sereno. Il Tuo volto mi abbraccia senza provare ribrezzo.
Gesù, forse inizio a intuire perché anche Tu ti sei messo in questo corteo di persone piene di peccato. Adesso capisco. Lo fai per me. Perché io non senta più l’umiliazione della mia povera vita. Tu mi cammini accanto. Non temi i miei vestiti laceri. Non temi il mio corpo sporco. Non temi il mio cuore inzaccherato che compare tutto sul mio volto. Mi stai accanto Gesù, inizi a guardarmi, poi a fissarmi con tenerezza, poi a scrutarmi con amore.

Mi prendi la mano come fa lo sposo quando la sposa infedele ritorna a casa, la stringi con una dolcezza inspiegabile. Mi stai accompagnando, con naturalezza, con delicatezza, come chi si prende cura di un malato, ungendone le ferite. Mi porti, Gesù, alla fonte dell’acqua viva che mi fa rinascere. Mi mostri la Luce pasquale orientamento per i miei passi e per i miei smarrimenti. Mi ungi con il tuo crisma inebriante di profumi. Non credo a me stesso. Gesù, stai riprendendo tra le mani il figlio sfigurato e gli stai dando il Tuo splendore. Gesù, mi restituisci l’amore del Padre. Mi ridoni il Tuo amore. Che stupore Gesù sentire la voce di Tuo Padre. Sentire quella melodia che ti chiama: “Il Figlio mio, l’Amato”. Io, figlio smarrito accanto al Figlio, l’Amato. Io, figlio che non crede più a se stesso, accanto al Figlio l’Amato che dà senso alla mia vita.
Gesù, dolce presenza.
Gesù, dolce compagnia.
Gesù, dolce fiume della mia purificazione.
Gesù, luce abbagliante per la mia cecità.
Gesù, mano purissima che rende pure anche le mie mani.
Voglio ripeterti all’infinito: Tu sei l’Amato del Padre, Tu sei il Figlio. Voglio anche ripeterti con parola umile e sommessa: Tu sei l’Amato del mio cuore. Non merito di dirlo. Ma ho bisogno di dirlo. Se Tu non fossi l’Amato del mio cuore non potrei mai dire al mio Dio: “Abbà, Papà mio. Mia certezza. Mio amore immeritato”.
Gesù, sono contento di vederti nella fila dei peccatori. Tu, il Santo. Ho la certezza che in nessun momento ti stanchi di me, ma, ad ogni attimo, mi fai toccare il battito del Tuo cuore.

A.A. (fonte: QUMRAN2.NET)