“Sei tu il re dei giudei?” – “Che cosa hai fatto?” – “Il mio regno non è di questo mondo”
Gesù inizia a mostrare il suo vero volto, il suo regno e la sua regalità nel momento in cui è umanamente messo in un angolo e condannato, davanti a Pilato e a tutti gli uomini.
Gesù si afferma in silenzio insegnando la Verità che Egli stesso, proprio sulla croce, è venuto a dire in modo definitivo dopo essersi incarnato, dopo aver percorso le strade degli uomini, dopo aver predicato a tutti, dopo aver toccato e guarito malati, dopo aver accolto i peccatori, dopo aver radunato la sua piccola comunità di discepoli.
La Verità che spiazza è l’amore, il servizio, il dono di sé, la capacità di accogliere anche rischiando.
Gesù è re di un regno fuori dalla storia.
Gesù è re di un altro mondo, ma non fuori dalla nostra portata.
Gesù ci insegna l’umiltà e la gratuità.
Gesù è il nostro punto di riferimento.
Gesù è la nostra guida.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo: per dare testimonianza alla verità”
Siamo chiamati a prendere una posizione, a non rimanere spettatori passivi e complici di chi condanna Gesù.
Le Sue Parole ci invitano ad aderire al Suo Regno, “ad entrare in scena” e a vivere un progetto più grande scegliendo la gratuità, l’amore, l’umiltà e la preghiera
A.A. (fonte: sito QUMRAN2.NET)