“Entrò a Gerusalemme, nel tempio”
La città Lo accoglie, noi Lo accogliamo.
Gesù viene in sella ad un asino e “a un Dio umile non ci si abitua mai” ci ricorda Papa Francesco.
Il racconto della passione è una lettura regale e bella per ricordare, per partecipare e per rinascere.
Segni, simboli e luce per vivere al meglio le infinite croci del mondo dove Gesù è ancora crocifisso.
Cristo è fratello di ogni donna e di ogni uomo e insieme siamo il corpo di Cristo e contemporanei dell’eterna passione di Dio e degli uomini.
Stare accanto è un gesto di cura.
Gesù risorto ci abbraccia e ci porta alla casa del Padre; nel “sepolcro” che viviamo ogni giorno c’è anche la “nostra resurrezione”.
“Ha salvato altri non può salvare se stesso?”: Gesù si consegna.
Per Amore, fuori Gerusalemme, sulla collina, il Figlio dell’Uomo si lascia inchiodare nudo e povero.
Noi, disorientati, pieni di stupore ed innamorati, dietro la croce, dopo duemila anni, “sentiamo” ancora attrazione, seduzione, bellezza e voglia di vita.
“Davvero costui era figlio di Dio”: la totalità, l’Amore, l’abbraccio materno e paterno di Dio.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore”
LodiamoLo, ringraziamoLo, ImitiamoLo.
Allarghiamo le nostre braccia e apriamoci agli altri.
Viviamo la Speranza
Affidiamo a Lui le nostre vite.
A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)