Uniti, nella preghiera – II domenica di Pasqua: OTTO GIORNI DOPO – UN APOSTOLO CONTEMPORANEO

Pubblicato giorno 15 aprile 2023 - In home page

Tommaso è l’apostolo incredulo, dubbioso, scettico, fragile, timoroso, abbattuto, perso, di una fede semplice, genuina, profonda e desiderosa di sapere.

Tommaso vuole vedere, toccare e sentire Gesù.

Tommaso ha bisogno di un’esperienza personale del Risorto.

Tommaso è uno di noi, non ci crede più, fa fatica a vedere perché rinchiuso “in una stanza di morte”, si arrabbia con quel “vecchio Dio dalla barba bianca” che “sente lontano” perché non riesce più ad esaudire le sue preghiere.

Noi siamo i molti “Tommaso” di oggi, prima di credere al Signore Risorto abbiamo bisogno di vedere i segni concreti della Sua Presenza nelle situazioni di dolore.

“Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”

Prendiamoci “otto giorni” per accettare il “linguaggio” di Dio.

Prendiamoci “otto giorni” per “ricreare” il nostro mondo.

Prendiamoci “otto giorni” per trovare nella Sua Parola e nel Suo Pane Spezzato la forza per andare avanti.

Prendiamoci “otto giorni” per restare in silenzio e aspettare nel silenzio.

Il Signore prende l’iniziativa come quella sera di Pasqua, quando né noi né Tommaso siamo riusciti a vederLo e a sentirLo presente nella nostra vita.

Gesù torna in mezzo a noi nonostante le porte del nostro cuore rimangano chiuse dalla sofferenza e ci dice: “Pace a voi”.

“Mio Signore e mio Dio!”: è Lui a prenderci per mano, è Lui che ci accompagna nelle piaghe del suo e del nostro dolore ed è Lui che si mostra Vivo per rimanere per sempre il Nostro Signore e il Nostro Dio.

UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA –  noi, chi siamo noi?

Noi, chi  siamo noi?

Anime in cerca d’amore

e tanta sete di te abbiamo nel cuore.

E soltanto tu, l’unica nostra speranza,

puoi dissetarci per sempre, Signore.

Pietà, pietà, pietà di noi che siamo parte di te.

Pietà, pietà, pietà di noi, Cristo pietà di noi.

 

Mettiamoci di nuovo sulle tracce del Dio Vivo e Vero.

Affidiamoci a Lui che è Vita.

Professiamo la Nostra Fede.

A.A. (fonte: QUMRAN2.NET)