
La Trasfigurazione: conferma dell’incarnazione, anticipo della gloria della resurrezione, antidoto allo scandalo della croce, meravigliosa esperienza di gioia e infinito mistero.
“Prese con sé”: Gesù “ci coinvolge”, è vicino, ama, accoglie, vive di comunione, vive di amore donato, vive di amore ricevuto, ci insegna a pregare, ci “fa abitare” la sua preghiera, è con noi.
“E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»”.
“La nube” richiama la nostra attenzione; chiudiamo gli occhi e ascoltiamo il Padre che “parla di ascolto”.
“Questi è il Figlio mio”: il Padre rivela il Figlio con una carica affettiva infinita.
“È il Figlio MIO”: l’amore coinvolge e prende con sé.
L’eletto: il Figlio desiderato, voluto, accolto, stimato, amato dal Padre.
“Ascoltatelo”: solo ascoltandoLo possiamo incarnare nella nostra vita ciò che viviamo, solo ascoltandoLo possiamo conoscere l’altro, solo ascoltandoLo possiamo vivere l’amore che ci viene donato.
Gesù ci mette in contatto con Dio Padre e il Padre ci dona tutto Suo Figlio perché l’amore non trattiene nulla per sé, ma è dono continuo e inarrestabile.
La manifestazione di Dio diventa attesa, contemplazione, predisposizione, dialogo, confronto.
Dio non ci lascia soli con i nostri dubbi e le nostre domande, ma ci prende per mano, “ci chiede cosa stiamo vivendo”, qual è il nostro cruccio, cosa ci preoccupa e, poi, ci offre il tesoro della Sua meravigliosa Parola.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – “ascoltare” e lodare Dio con i nostri gesti
“Glorificate dunque Dio con il vostro corpo”
Ascoltiamo e diamo lode a Dio con il donarci l’un l’altro, con il nostro lavoro quotidiano fatto di impegno e comprensione, con il nostro “stare” in famiglia, con la nostra preghiera verso chi soffre, con il nostro amore e il nostro sorriso verso i più piccoli, con la nostra serena disponibilità verso gli anziani.
A.A. (fonte: sito QUMRAN2.NET)