Come Pietro e così la Chiesa, con fatica “va a pescare nella propria routine”.
“Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”
Come Pietro, la Chiesa tutta torna al lago: la fiducia verso Gesù e il perdono del Padre creano persone nuove, forti e fedeli.
“È il Signore”: la nostra vita cambia nel momento in cui riusciamo a vederlo e a riconoscerlo nelle piccole storie che fanno la nostra storia perché Dio ci incontra “nella cappella” del nostro cuore.
“Bagniamo le nostre sicurezze”, spesso siamo fermi nelle nostre vecchie idee e nei nostri schemi mentali, a volte, anche immobili e morti dentro.
Affrontiamo le nostre paure.
Riconosciamo le nostre rigidità.
“Mi ami più di costoro?” – “Mi ami?” – “Mi vuoi bene?” : il Signore ci invita semplicemente ad amarlo, ad avere fiducia in Lui, ci chiede di vivere un’esperienza di comunione attraverso l’Eucarestia.
“Seguimi”: accettiamo i nostri insuccessi, viviamo le nostre fragilità e come Pietro possiamo “andare verso”, possiamo “guidare gli altri” a “vedere” Cristo risorto in mezzo a noi.
L’amore bello mette il “tu” prima del “noi”.
Il voler bene è un’attitudine di tutti.
Amare è un’arte che ha bisogno dell’impegno di una vita intera.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – mi ami tu?
Pietro è in grado di dare la vita per Cristo, e noi?
Dio ci chiama a riconoscere la Sua presenza nella Sua Parola, nel Suo corpo, nel Suo sangue.
Dio ci esorta a vivere un amore fatto di servizio, di cura verso i nostri figli, di rispetto e giustizia nel nostro lavoro, di perdono verso tutto e tutti.
Dio ci invita a vivere con coraggio e con coerenza il nostro “ti voglio bene”.
A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)