Uniti, nella preghiera – IV domenica di avvento: DIO È CON NOI OGGI E SEMPRE

Pubblicato giorno 16 dicembre 2022 - In home page

“Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”

Si compie la profezia di Isaia, Dio si fa conoscere in Gesù Cristo, come l’Emmanuele, il Dio-con-noi: da “Dio l’Altissimo” diviene “Dio per gli uomini”.

Dio è con l’uomo fin dalla creazione in un dialogo a distanza e con i profeti in un’alleanza difficile e precaria; con Cristo si fa uno di noi e porta la salvezza “dentro la storia”, dentro le nostre situazioni personali.

In Gesù Cristo nasce una Nuova ed Eterna Alleanza, Gesù è l’“Immanu” cioè con noi, uno di noi, nostro fratello “della stirpe di Davide secondo la carne”, Gesù è l“El”, cioè Dio, il Figlio dell’Uomo, il Figlio di Dio, il Dio della Vita che incoraggia donando la speranza.

Ecco il Vero Mistero, Gesù è il Dio-con-noi, il Dio accanto a noi, il Dio in mezzo a noi, il Dio dentro di noi, il Dio presente in ognuno di noi e con la Sua Resurrezione inaugura un nuovo modo di essere nel mondo.

Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio” – “Io sono con voi fino alla fine del mondo”

UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA –  il nostro progetto

“Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”: il progetto di Maria si chiama Gesù, Giuseppe non viene escluso perché Dio sa bene come muoversi in mezzo ai desideri degli uomini, senza infrangerli e senza ferirli.

Un “Non temere” rincuora Giuseppe: il suo progetto si chiama Gesù, Maria rimane stella luminosa, sposa e madre, Dio rispetta il cuore dell’uomo.

Il progetto di Dio ha il nostro nome e il nostro volto: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Tutto è lineare e semplice quando riguarda la vita degli altri, possiamo immaginare stati d’animo, tensioni, emozioni, ma altro è viverli. Il nostro progetto è sempre quello più complesso e articolato, perché riguarda la nostra vita, le nostre scelte, i nostri atteggiamenti, i nostri pregi e i nostri difetti. Siamo noi in prima persona a realizzare il progetto, ad incarnarlo, a personalizzarlo, e, come un cursore sensibilissimo, siamo noi a vivere l’abbattimento o la soddisfazione, la gioia o la tristezza.

In questo progetto tutto è da realizzare e, come Maria e Giuseppe, anche noi abbiamo bisogno di una mano che “buca le nubi”, di qualcuno che percorra le nostre strade e venga a prenderci per dar luce sulle nostre scelte e rincuorarci quando non ce la facciamo più.

Come Maria e Giuseppe, anche noi sogniamo ad occhi aperti, ci scontriamo con la realtà e con noi stessi, ma Dio ha già in serbo per noi un progetto, non solo nostro e neanche solo suo, che disegneremo insieme, giorno dopo giorno, tra silenzi e tedio, tra commozioni e fatiche, in mezzo a canti di festa o tra il rumore del traffico di prima mattina ed il segreto di una buona riuscita sono relazione e incarnazione.

La nostra relazione con Dio è incarnazione di una vita da vivere fino in fondo.

Relazione e incarnazione sono il segreto di Giuseppe che “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa“.

Relazione e incarnazione sono il segreto di Maria: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Relazione e incarnazione porteranno il Figlio a gridare in croce: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Come Maria e Giuseppe siamo capaci di aprire il nostro cuore, ascoltare la Sua Voce e fare “pazzie d’amore”?

A.A. (fonte: Autori Vari)