Uniti, nella preghiera – lunedì 6 gennaio 2025: Epifania del Signore – IL SIGNORE RISPLENDE SU DI NOI

Pubblicato giorno 5 gennaio 2025 - In home page

“Io sono uno dei Magi, anch’io ho preso di mira una stella, anch’io sto sognando una mèta. Sognare di seguire una stella, poterlo fare, oggi come allora, quando il cielo chiamò a raccolta gli uomini e un angelo invitò la terra ad accogliere il dono che dall’alto arrivava, è desiderare di vivere. Veniva la luce a trafiggere l’oscuro manto del nulla e a dare significato ai giorni della storia, veniva il Santo a coprire di consolazione le piaghe aperte del dolore del mondo. Seguire la luce per non lasciarsi vincere dalla notte, correre dietro una luce che sfonda il cielo nero. Notte del mondo, prigionieri gli uomini che aspettano da sempre, che da sempre scrutano l’orizzonte sognando risposte. Finalmente l’alba nuova è pronta a mostrare i colori della festa mentre la sentinella, profeta dell’avvenire, quell’unica voce che non ha svegliato invano, tenta di acchiapparli tutti, tenta di conservarli tutti i colori del nuovo giorno. Spera di non perdere nessuno, spera di trattenerli negli occhi. Vuole conservarli lì, proprio lì, dove il pensiero vede le parole, negli occhi. Li ha raccolti per proteggerli nella sua memoria e per poterli poi passare ai fratelli in attesa di svegliarli con il suo grido di gioia e ridestare coloro che erano morti.

Preparate la via al Signore, la luce sta per bussare alla vostra porta, la luce sta per consegnarvi un’altra vita. Raddrizzate le vie scoscese, rendete piano il terreno sdrucciolevole, alzatevi, la notte è finita. L’alba nuova è pronta a ristrutturare il cielo, a renderlo percorribile alla speranza umana. La notte sta per passare. Inseguire la stella è seguire le rotte del sogno e anche quando la paura sembra volerti rubare le ore, quella stella ti conforta, ti prende con tenerezza e ti protegge dall’assalto del nemico. Sognare non è rubare tempo all’utile, il sogno ha reso padre Giuseppe il falegname.

I Magi hanno raggiunto la loro mèta e hanno abbracciato il bimbo divino, perché hanno seguito il percorso di un sogno. Hanno rischiato di essere inghiottiti dalla voce sottesa che ritiene folle chi segue il miraggio del nuovo e reputa fuori ogni logica aspettarsi dal cielo risposte capaci di dare senso alla vita, la nostra. I Magi hanno scoperto quanta solitudine si prova a rimanere nella notte mentre si aspetta l’alba. Ma hanno seguito la stella, l’hanno cercata, l’hanno fissata per molto tempo, per tutto il tempo che serviva per non perderla. Avevano bisogno di quella luce per potersi orientare, per essere sicuri di poter ritornare. L’hanno fissata a lungo e così hanno trovato il bambino. Era Natale. Un sogno li aveva portati alla grotta.

Ed è accaduto che, benché la stella ormai avesse fatto il suo lavoro, per averla fissata così a lungo rimase nei loro occhi stampata. Da allora, i nuovi cercatori di senso, quelli che ancora attendevano risposte, poterono inseguire la rotta acchiappando dai loro occhi la luce ormai fissata.” – Germano Matino, presbitero, teologo e scrittore)

 

“Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”

Diversi e pieni di luce, mettiamoci in cammino.

A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Avvento e Natale”, ed. San Paolo)

Buona festa dell’Epifania,
il Signore manifesti il Suo Volto e noi saremo salvi