
“Donna, ecco tuo Figlio”
Da Nazaret al Calvario, dai chiodi della bottega di un falegname a quella della malvagità umana.
E fu proprio dalla croce che egli portò a compimento la sua volontà.
Aveva già donato il suo sangue alla Chiesa, le sue vesti ai suoi nemici, il paradiso ad un ladro e presto avrebbe abbandonato il suo corpo alla tomba e alla sua anima di Padre eterno.
A chiunque avrebbe potuto donare i suoi tesori da lui più amati: Maria e Giovanni?
Li avrebbe donati l’uno all’altra, un figlio a Sua Madre e una Madre all’amico.
“Donna!”. Era la seconda annunciazione!
L’ora oscura della notte, la stanza silenziosa e la preghiera estatica l’avevano condotta fino al Cavario, dove il cielo si era trasformato in tenebra e il figlio moriva appeso ad una croce.
Eppure che consolazione!
La prima annunciazione era stata fatta solo da un angelo, ma la seconda da Dio stesso, con la soavità della sua voce: “Ecco tuo figlio!”.
Era la seconda natività.
Solo adesso Maria sperimenta i dolori del parto, non solo nel dare alla luce il suo secondogenito, Giovanni, ma anche nel dare la luce tutti coloro che, nelle ere cristriane, sarebbero nati da lei come “figli di Maria”.
Non perché Maria avrebbe avuto altri figli secondo la carne e il sangue, ma perché avrebbe partorito altri figli attraverso le doglie del suo cuore.
La condanna divina inflitta ad Eva è ora rinnovata in Maria, la nuova Eva, poiché essa partorisce i suoi figli con dolore.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – ecco tua Madre
O Maria! Come Gesù è nato nella carne nella tua prima natività, così noi siamo nati nello Spirito nella tua seconda natività.
In questo modo tu ci hai partorito in un mondo nuovo, dove possiamo comunicare spiritualmente con Dio, nostro Padre, con Gesù, nostro Fratello e con te, nostra Madre!
Se una madre non potrà mai dimenticare il figlio del suo seno, allora Maria, non potrai dimenticarci mai, poiché siamo tuoi figli.
Se tuo Figlio non ha rifiutato la tua richiesta al banchetto di Cana, non rifiuterà nemmeno le tue preghiere al banchetto celeste, dove tu regni come Regina degli angeli e dei santi.
Intercedi, dunque, presso il tuo Figlio divino, affinché egli possa trasformare l’acqua della nostra debolezza nel vino del coraggio.
Maria, tu sei il rifugio dei peccatori!
Prega per noi, prostrati ai piedi della croce.
Madre santa, santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)
Un incontro, un pensiero, una preghiera, un silenzio, una parola ricevuta o regalata.
Un nuovo giorno… BUONA PASQUA (don Tonino Bello)