“Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova”: la Nuova Venuta, un nuovo atto di amore.
Ogni giorno l’abbraccio di Dio ci accompagna, ci consola nel cammino e ci attende alla fine della nostra storia terrena.
Dio sa che la vita è difficile, Dio conosce tutte le nostre debolezze, le nostre paure, le nostre sofferenze, ma ci promette che un giorno “asciugherà ogni lacrima e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate”.
Aspettiamo il giorno in cui questo avverrà e durante il nostro cammino, consoliamoci gli uni gli altri.
“Ho avuto fame, ho avuto sete, ero nudo, ero forestiero, ero malato, ero carcerato”: nessuno di noi è così piccolo o così povero da non potersi prendere cura del proprio fratello.
“Come io ho amato voi”: amore genuino e disinteressato.
“Così amatevi gli uni gli altri”: amore gratuito.
Viviamo l’eucarestia perché è il nostro contatto quotidiano con il Padre.
Viviamo l’eucarestia perché è la forza per affrontare il nostro cammino.
Viviamo l’eucarestia per credere all’amore ricevuto.
UN ESERCIZIO E UNA PREGHIERA – “Ecco io faccio nuove tutte le cose”
Viviamo con gratuità lo stesso Suo Amore perchè ogni nostro fratello è immagine di Cristo risorto.
Condividiamo il tempo gioioso e faticoso della nostra vita in famiglia, in parrocchia, al lavoro e a scuola.
Affidiamo al Padre i volti incontrati.
A.A. (dal sussidio liturgico-pastorale “Quaresima e Pasqua”, ed. San Paolo)