I Segni dei Tempi #1 – La Dottrina Sociale della Chiesa

Pubblicato giorno 15 novembre 2017 - In home page

 

Questo primo contributo vuole essere una presentazione estremamente sintetica della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC). La DSC sarà la lente con la quale leggeremo, nei prossimi interventi, alcuni aspetti sociali, politici,ambientali, lavorativi.

La Chiesa viene criticata sia perché entra in politica, sia perché non si esprime direttamente sugli avvenimenti politici.
La Chiesa ha un compito religioso, ma questo non significa non dire, non intervenire.
Nella Lumen Gentium si dice che la Chiesa ha “il dovere permanente” di leggere i segni dei tempi, cioè i fatti della Storia. Il Signore parla attraverso la Parola, la creazione, attraverso le tendenze e gli eventi della storia. La Chiesa porta un contributo specifico sui problemi del mondo.

Questo vale per tutti ma in particolare per i laici. La missione dei laici è inserirsi e trasformare la realtà a servizio dell’uomo (Apostolicam Actuositatem n.11). La santità dei laici viene dall’immergersi nella realtà del mondo.

Da questo la DSC.:

1. non è ideologia (visione generale del mondo, ciò assoluto). Le due ideologie di quest’ultimo secolo sono state capitalismo e socialismo. La DSC non è un sistema compiuto di società. Il Vangelo non è un sistema sociale compiuto.
2. non è dottrina che riguarda la sola sfera economica, ma è dottrina che guarda la società nel suo insieme.
3. non è dottrina nata dalla Rerum Novarum. La R.N. è stata scritta all’inizio dell’industrializzazione, questo fa ritenere la nascita della DSC proposta in maniera sistematica.

Cos’è allora la DSC?
Un insieme di principi/valori (non soluzioni) uniti all’analisi dei segni dei tempi. Si parte dai problemi. Si propongono dei giudizi e si danno alcuni suggerimenti.
Quali sono le fonti?
a) La Parola di Dio (cfr. i Profeti, ecc.);
b) I Padri della Chiesa dei primi tre secoli;
c) Le Encicliche ed i Concili Ecumenici
A partire dalla RN i principi hanno trovato una sistematizzazione, un corpo sistematico. Giovanni Paolo II ha definito la DSC come parte integrante della teologia morale.
Ecco le principali encicliche:

Rerum Novarum, Leone XIII, 1891 Laborens Excercens, Giovanni Paolo II, 1981
Quadragesimo Anno, Pio XI, 1931 Sollicitudo Rei Socialis, Giovanni Paolo II, 1987
Mater et Magistra, Giovanni XXIII, 1961 Centesimus Annus, Giovanni Paolo II, 1991
Pacem in Terris, Giovanni XXIII, 1963 Novo Millennio Ineunte, Giovanni Paolo II, 2001
Gaudium et Spes, Concilio Vaticano II,  1965 Deus Caritas est, BenedettoXVI, 2005
Populorum Progressio, Paolo VI, 1967 Caritas in Veritate, Benedetto XVI, 2009
Octagesima Adveniens, Paolo VI, 1971 Laudato Sì, Francesco, 2015
Giustizia nel Mondo, Sinodo dei Vescovi, 1971 Si può aggiungere anche l’Evangelii Gaudium, Francesco 2013
Evengelii Nuntiandi, Paolo VI, 1975

Quali sono i principali valori?

  • Valore della persona, la dignità dell’uomo.
    Uomo, creatura di Dio, fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Se il Figlio di Dio ha dato la vita per l’uomo vuol dire che l’uomo ha un valore enorme. L’uomo non può essere usato come strumento, come mezzo. Stato e istituzioni devono essere a servizio dell’uomo. L’uomo è soggetto di diritto, è già titolare di diritti inviolabili, diritti universali. Lo Stato li riconosce e li regola.
  • Solidarietà.
    L’Uomo è persona non individuo che è essere umano chiuso in se stesso. Persona è essere in relazione con gli altri, che vive insieme, che è legato agli altri con reciproca assistenza. La solidarietà è il legame che esiste tra le persone. La DSC si oppone sia all’individualismo sia al collettivismo.
  • Sussidiarietà.
    Valore specifico della DSC. Nella società ci sono diversi tipi di istituzioni: dallo Stato fino alla famiglia. Lo stato non deve ostacolare le società più piccole ma aiutarle a fare quello che possono per il bene di tutti, il Bene Comune. Quello che può fare una società più piccola non lo deve fare quella più grande.
  • Bene Comune.
    E’ bene di tutti e di ciascuno. Non bene sommatoria di tanti beni singoli, ma quello che permette ad ognuno di sviluppare se stesso, di sviluppare il bene personale. L’immagine non è la somma ma la moltiplicazione. Il Bene Comune ha bisogno di tutti (Stato, Scuola, Partiti, Sindacati, Chiesa e dei singoli).

Infine, ecco alcuni dei temi affrontati dalla DSC che risultano di grande attualità:

1. La Famiglia. E’ la prima realtà che una persona conosce, con la quale viene in contatto. Per la Chiesa la famiglia è cellula fondamentale. La società dovrebbe essere organizzata come una famiglia. Famiglia come unione uomo/donna stabile, patto di amore accogliente dei figli e di altri. E’ la più vicina alle persone, anche nelle difficoltà. Pensiamo alla disoccupazione, a coloro che perdono il lavoro. Il lavoro è lo strumento per vivere ma soprattutto è dignità per l’uomo.
Famiglia come rifugio. Non sempre lo Stato è consapevole del valore della famiglia: accoglienza, figli, attenzione ai disoccupati.
2. Il Lavoro. E’ dimensione fondamentale della persona. G.P. II “L’uomo grazie al lavoro diventa più uomo”. Contemporaneamente il lavoro non è tutto ma è una dimensione, una espressione della persona. Dire lavoro significa dire della dignità della persona.
E’ mezzo per guadagnarsi il pane, è strumento per il sostentamento della famiglia. Gesù per trenta anni ha lavorato e per tre ha annunciato.
Genesi: “trasformare la terra” = collaborazione con Dio per completare la creazione. Esiste il primato dell’uomo sul lavoro (si lavora per vivere). Bisogna prevedere uno spazio per il riposo. Attenzione al lavoro domenicale. Poi il primato del lavoro sul capitale, servono tutti e due ma dire lavoro significa dire uomo, capitale significa macchina, merce. Le due cose non sono paragonabili.
3. La proprietà privata. La Chiesa la riconosce come diritto. Ma i diritti sono diversi, non sono tutti uguali. Per i Romani era diritto assoluto (uso ed abuso). Per la Chiesa è diritto relativo e condizionato (Paolo VI ha definito così la proprietà privata).
Nella proprietà privata è insita una funzione sociale, bisogna utilizzarla con responsabilità sociale, funzione sociale dell’impresa.
I beni hanno una destinazione universale, i beni della creazione sono per tutti e questo è un diritto primario, la proprietà privata è un diritto secondario. Il superfluo va stabilito non in base ai bisogni personali, ma a quelli degli altri. Si capisce solo quando ci si confronta con gli altri.
Per un imprenditore, il superfluo è creare lavoro e nuovi posti di lavoro, non metterlo in banca. Gesù ha scelto i poveri, non è scelta ideologica, ma di vita. Questa scelta deve essere della Chiesa. Papa Francesco ha ripreso questa scelta che era stata messa da parte dopo il Concilio: “scelta preferenziale dei poveri”.
4. Pace. C’è pace in mancanza di guerra. Pace non è tranquillità dell’ordine. Pace è quella che si basa sulla giustizia, sulla solidarietà, rispetto, perdono. E’ dono di Dio che si deve conquistare: è bene supremo dell’umanità. La guerra è pazzia dell’uomo “é alieno dalla ragione pensare che la pace si possa costruire con la guerra”. La legittima difesa è condizionata da tante condizioni: la bomba atomica non può essere considerata come difensiva. Il terrorismo non può essere giustificato in nessun modo, crea nuove ingiustizie.

La DSC è parte integrante del messaggio cristiano: quindi deve entrare nelle omelie, nel catechismo ecc. La DSC si fa conoscere con le parole e i gesti.

Testi consigliati per approfondimenti personali:
Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (LEV);
Introduzione alla DSC di P. Bartolomeo Sorge (Queriniana);
La Chiesa Italiana e le Prospettive del Paese (CEI)
Riviste consigliate:
Aggiornamenti Sociali (Gesuiti di Milano);
La Società (Fondazione Toniolo di Verona)

Piergiorgio Gualtieri