Young Report #6: l’Ascolto e l’Accompagnamento

Pubblicato giorno 15 febbraio 2018 - In home page, Senza categoria

Venerdì 9 febbraio si è tenuto presso l’Aula Sinodale di Macerata il terzo incontro dei quattro totali che la Pastorale Giovanile ha organizzato in preparazione al Sinodo dei Giovani del prossimo novembre.
“L’ascolto e l’accompagnamento”, due aspetti fondamentali che riguardano i ragazzi e la loro crescita, è stato il tema centrale che Mons. Erio Castellucci ha sviluppato, fornendo alcuni spunti di riflessione interessanti, che hanno generato non pochi interventi da parte dei presenti nella seconda parte della serata, rendendo l’incontro partecipato e sentito.
Il primo punto toccato dal relatore è stato la centralità e l’importanza della persona: persona in quanto mistero profondo, molto più grande dei gesti che compie, che non possono e non devono determinarla, e molto più grande delle etichette che ognuno di noi, con le chiacchiere e i giudizi, imprime sugli altri.
Bisogna guardare e guardarci “con gli occhi di Dio”, cioè non limitarsi a guardare l’altro per quello che è ora e per quello che di negativo ha fatto, ma cercare di vedere le sue potenzialità e quello che può diventare, perché in ognuno di noi c’è un’azione di Dio.

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E proprio questi devono essere gli occhi degli educatori e dei catechisti nei confronti dei ragazzi i quali, accorgendosene, abbiano la certezza che quelle persone sono lì per loro e che li sanno ascoltare: ascolto, infatti, significa dire “tu sei importante per me”. L’ascolto è qualcosa di profondo, intimo, è individuare un sogno -da non confondere con la magia-, qualcosa che può diventare concreto, come suggerisce Mons. Castellucci, attraverso il servizio, cioè l’esperienza di vivere il Vangelo con contentezza.
Una delle domande che sono state rivolte al relatore è stata: “Come e cosa fare se il ragazzo che vogliamo ascoltare non parla?”, a cui Mons. Castellucci ha risposto che il linguaggio non è solo verbale, anzi, ci sono moltissimi modi di esprimersi, e ognuno ha i propri: spetta all’educatore il compito e la sfida di saper riuscire a individuarli ed interpretarli.
Un messaggio importante quello lasciato da Mons. Castellucci, specialmente in questo periodo storico che ci si trova a vivere: un periodo storico che ci pone di fronte ad una sfida educativa importate, da non sottovalutare, da non tralasciare, ma da mettere in prima linea nelle nostre riflessioni e nei nostri momenti di confronto e condivisione.

LF