In questo articolo mi piacerebbe parlare di una esperienza finita pochi giorni fa che ha portato una ventata di aria nuova: la mini-convivenza. Questa iniziativa ha coinvolto noi ragazzi dal secondo al quinto superiore per quasi una settimana.
A cosa è servita la convivenza? Come dice la parola stessa, a con-vivere.
Convivere e condividere momenti di tutti i giorni come i pasti e lo studio, ma anche la preghiera, la riflessione, le emozioni e i sentimenti che molto spesso, per la vita frenetica di noi adolescenti, vengono offuscati e privati della loro importanza.
Il tema principale della settimana su cui si è riflettuto è stato la “perfetta Letizia” di cui parlò San Francesco: è incredibile come, da qualcosa di sconosciuto, abbiamo imparato a riconoscerla e a apprezzarla. Attraverso le varie attività proposte, come la visione del film “Detachment”, l’incontro con un frate francescano e tante domande “dure” a cui abbiamo cercato di rispondere –Cosa è per te la felicità? Hai mai pensato al progetto che Dio ha su di te e se esso coincide con il tuo?– abbiamo sviscerato tanti pensieri da condividere che ci hanno reso molto più sicuri, uniti e, perché no, felici di quanto lo eravamo appena arrivati.
È stata incredibile, infatti, la trasformazione, il mutamento avvenuto in noi col passare dei giorni: siamo arrivati con tanti pesi, tanti massi che credevamo di poter trasformare nella nostra forza e alla fine ci siamo ritrovati ai piedi dell’altare a depositare la nostra pietra per ricevere il dono del vero Pane, dell’Eucarestia.
Questa esperienza è stata a dir poco positiva, ha creato coesione, ha gettato le basi della nostra “perfetta Letizia”, ha aiutato tutti noi a togliere le maschere e farci conoscere per quello che abbiamo nel cuore.
Tutto questo è avvenuto grazie agli educatori della parrocchia Immacolata che hanno messo passione, impegno e molto tempo per organizzare il tutto e far sì che una semplice settimana passata insieme potesse diventare un nuovo punto di partenza per la nostra vita.
Spero che questa esperienza non sia un evento isolato, ma che periodicamente noi ragazzi possiamo sperimentare la gioia nel ritrovarsi, nel crescere insieme e nel camminare fianco a fianco.
M.S.